25 luglio 2017

A OSTIA E A ROMA RIMANE SOLO L'ANTIMAFIA DEL PD

Per il Tribunale, dalle indagini fino ad oggi svolte, la mafia a Roma non c'è. Per il PD, che si sostituisce ai giudici e che si autodefinisce "l'antimafia", invece si. Questa forma di arrogante interpretazione di legalità espressa dal PD trova soprattutto applicazione ad Ostia dove il presidente del X Municipio, Andrea Tassone è stato condannato in primo grado a 5 anni di reclusione nel processo di 'Mafia Capitale'. Dire che ad Ostia e a Roma c'è la mafia significa dunque per il PD lavarsi le mani dalla propria responsabilità politica di governo, dare la colpa a un nemico esterno (la mafia) e dimenticare di aver alimentato (con una sfrenata corruzione interna al partito) la criminalità organizzata.
In questo contesto si inserisce la vicenda del magistrato Guglielmo Muntoni, presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma e che ha in mano, come giudice delegato, tutti quei sequestri di Ostia avvenuti, secondo il PD, per reati di mafia ma che derivano invece da reati di bancarotta fraudolenta come il porto di Ostia ed alcuni stabilimenti balneari e ristoranti annessi (solo lo stabilimento Village, in mano ai Fasciani, fa eccezione). Di Guglielmo Muntoni ne abbiamo già parlato nel silenzio generale Infatti proprio in questi giorni la Sezione Disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura  ha avviato un procedimento nei suoi confronti . La prima udienza si è svolta il 22 giugno 2017 ed il 25 luglio si è deciso di rinviare il procedimento al  17 novembre 2017 "al fine di assicurare una decisione contestuale tra il presente procedimento e quelli pendenti a carico della dottoressa Saguto e del dottor Virga".Guglielmo Muntoni, è accusato di aver usato il suo ruolo per far ottenere di fronte "all'insistenza" della collega Silvana Saguto (presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo), finita poi sotto inchiesta a Caltanissetta, incarichi professionali al marito, l'ingegnere Lorenzo Caramma. Uno scandalo che ha origine già nel 2015: "magistrati antimafia che rubano i soldi della mafia". Sull'innocenza di Muntoni ha sollevato i suoi dubbi Mario Fresa, Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, "Muntoni non stava su Marte, i giornali li leggeva. La sua amica Saguto era al centro di uno scandalo senza pari già venuto alla luce due anni fa. Noi siamo magistrati e sappiamo prendere le distanze da un amico in difficoltà. Il rapporto tra la Saguto e Muntoni è ben noto da numerose intercettazioni:, un rapporto finalizzato a condotte illecite".
Il presidente della Sezione Disciplinare del CSM è Giovanni Legnini, da sempre nel PD, con incarichi nel Governo Renzi e Letta. Legnini e il collegio da lui presieduto non ha ritenuto necessario sospendere dall'attività Muntoni. Questo avviene in un momento delicato per Ostia, cioè quello che precede la scelta del Governo di mandare o no in autunno il Municipio X al voto dopo la fine del commissariamento per mafia. Muntoni dunque, accusato di fare affari sui beni della mafia pur rappresentando lo Stato, viene mantenuto ad amministrare ad Ostia i beni sequestrati alla mafia (come sostiene il PD). Nel frattempo Muntoni, che si professa innocente, va in giro a parlare di mafia, incurante della delicata questione che lo riguarda. Insomma mentre Muntoni deve ancora chiarire se con l'antimafia dei sequestri ha fatto gli affari o no, si accompagna con altri due personaggi (ben noti ad Ostia) come la giornalista di Repubblica, Federica Angeli, che inneggiava Tassone e che ancora  lo difende dopo la condanna, e il magistrato Alfonso Sabella che nulla ha visto delle malefatte di Tassone e che è stato di fatto lui (non Tassone) commissariato per mafia. Sabella addirittura ha tardato, dopo la fallimentare esperienza con Marino come Assessore alla Legalità, a rientrare in magistratura cercando invece di ottenere un nuovo incarico politico con il PD, prima con Giachetti, durante la candidatura a sindaco di Roma,  poi con Renzi al Governo una volta sconfitto Giachetti.
Una situazione che di legale ha veramente poco.


L'evento in locandina, iniziato con mezz'ora di ritardo, ha visto la partecipazione di non più di 30 persone.

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