31 maggio 2017

FEDERICA ANGELI: SANGUE E SOLDI NEL COMUNE DI BARGA (LU) PER IL PREMIO BENEDETTI

Federica Angeli, giornalista di Repubblica, non poteva partecipare al Premio Arrigo Benedetti nella sezione Junior di cui invece è risultata vincitrice (come da lei stessa in questi giorni più volte ripetuto). A controllare doveva essere il Comune di Barga (LU) che non solo ha approvato il Regolamento di gara ma che ha anche impegnato soldi pubblici del proprio bilancio per pagare la giornalista: "Federica Angeli € 1350,00 (Importo lordo € 1.800,00- ritenuta d’acconto Euro 450,00)". Ricordiamo che nella giuria siede il sindaco di Barga, Marco Bonini, mentre nel Comitato organizzatore del premio troviamo il senatore Andrea Marcucci, (PD, renziano, ex PLI con il ministro De Lorenzo). C'è però un altro scandalo, ben più grave.

Il regolamento del premio è stato approvato dal Comune di Barga il 20 aprile 2017 e la giuria ha comunicato il 16 maggio i nomi dei 2 vincitori (Ferruccio De Bortoli e Federica Angeli). Tale 'classifica' è stata annunciata anche il 24 maggio dalla stessa Angeli: "Ho vinto il premio Arrigo Benedetti come miglior giovane cronista italiana" (ergo, sezione Junior). Il 26 maggio il sottoscritto ha fatto luce sulla questione e in data 29 maggio lo ha pubblicato anche La Gazzetta del Serchio.
A questo punto è intervenuto il Comune di Barga che il 30 maggio ha emesso una determinazione dirigenziale in cui si legge: "...  il bando prevede per i vincitori un premio di euro 1.800,00 lorde per il vincitore della sezione giornalisti professionisti", "...  informava di aver deciso di assegnare il Premio Arrigo Benedetti 2017 alla giornalista Federica Angeli".

Dunque il Comune fa scomparire la distinzione tra i due premi (Senior e Junior) come invece recita il regolamento approvato: "Il premio prevede una categoria Senior e una Junior. Nella prima sono compresi giornalisti con una carriera avanzata, firme conosciute e apprezzate ... nella seconda, i giovani all'inizio della carriera. Al vincitore della categoria Senior spetterà una targa, mentre il vincitore della categoria Junior riceverà un premio di euro 1.800,00 (lordi)". A questo punto le cose sono due:

- Federica Angeli non può essere vincitrice della categoria Senior perché riceve il premio in euro
- Federica Angeli non può essere vincitrice della categoria Junior perché non è di certo una 'giovane' all'inizio della carriera.

Il premio, in tutte le precedenti edizioni, ha sempre rispettato le due categorie, ma quest'anno no: vince in pratica solo la Angeli e a De Bortoli si concede una parte della vetrina. Che il personaggio Angeli sia 'ben visto' dall'ala renziana del PD è noto a tutti. Ecco quindi il tassello mancante in questo rocambolesco premio: il senatore Andrea Marcucci, nato a Barga, cittadina da sempre considerata un feudo di famiglia per la presenza dell'azienda farmaceutica nel settore del sangue. Andrea Marcucci è figlio di Guelfo Marcucci morto a dicembre 2015 un mese dopo la prima udienza tenutasi a Napoli dell’unico processo penale scaturito dallo scandalo del sangue infetto di ben 20 anni fa. Guelfo Marcucci era il potente imprenditore farmaceutico che assieme a Duilio Poggiolini, l’ex direttore del servizio farmaceutico del ministero della Salute (uno dei principali imputati di Tangentopoli) avrebbe dovuto rispondere di omicidio colposo plurimo: "600 morti accertate per aver utilizzato in quegli anni plasmaderivati non controllati". Un processo ancora in corso.
Per capire il potere dei Marcucci basta ricordarne la proprietà della tenuta del Ciocco di Castelvecchio Pascoli. Una storia che parte da lontano e che ha compreso anche il network televisivo “Elefante” nonché “Videomusic”, il canale dedicato alla musica e ai giovani, poi venduto a Cecchi Gori.

Ricapitolando. A Barga, in nome del PD di Renzi, si fa vincere la Angeli, si aggiustano le carte, si inneggia alla legalità, si fa sfilare De Bortoli e sono tutti contenti. Ora vediamo che cosa diranno gli organi preposti al controllo della spesa pubblica. Non tutti votano PD e tantomeno hanno in simpatia Renzi.

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