30 dicembre 2016

OSTIA, MAFIA: QUALE PROPOSTA DI PROROGA DEL COMMISSARIAMENTO?

Filippo Bubbico (PD), Alla sua dx, Andrea Tassone (PD).
Alla sua sx, Gianpiero Cioffredi (PD)
Certi stupidi neppure con tre ore di normalità riuscirebbero a capire quello che un bambino di tre anni riesce a capire da solo. Eppure l'imbroglio del commissariamento di Ostia per mafia è chiaro a tutti. Lo ha ripetuto più volte Matteo Orfini (presidente del PD), parlando di una vera opera di depistaggio necessaria dopo gli arresti (del PD) di Mafia Capitale: bisognava commissariare Ostia (mafia criminale) perchè non si commissariasse Roma (mafia capitale). Ricordiamo che l'unico processo dove è ancora in piedi l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso è proprio quella di Mafia Capitale, che ha visto gli arresti dell'ex-presidente del Municipio X, Andrea Tassone (PD).
Ora, in data 29 dicembre 2016, è stato emesso un raffazzonato comunicato stampa del Consiglio dei Ministri (cioè del 'nuovo' Governo Gentiloni, PD), con tanto di errore grammaticale (segno della frettolosità e grossolanità con cui è stato redatto): proroga del commissariamento per altri 6 mesi "del X Municipio (Ostia) di Roma Capitale, anch’esso risultato condizionate da iniziative criminali".
Ostia, che è rimasta silenziosa dal 27 agosto 2015, data in cui il Presidente della Repubblica (Sergio Mattarella, PD) ne firmò il decreto di commissariamento, assiste con divertimento a quest'altra buffonata targata PD che, in tutti i modi, da 3 anni a questa parte, cerca di impedire il normale confronto democratico del voto. Si vieta ai cittadini del Municipio X di votare per Ostia ma si 'consente' che votino per Roma: ma i voti non sono sempre delle stesse persone? Il problema (per il PD) è che ormai il PD è ben consapevole di essere diventato un comitato elettorale dei poteri forti (comprese le banche, alla faccia del comunismo!) e di non avere più credibilità, tanto da esercitare azioni di Governo a copertura del mancato esercizio degli strumenti democratici. La domanda: è davvero tutto normale in questa proroga dai toni picareschi?

LA PROROGA DEL COMMISSARIAMENTO
Nessuno lo fa, ma per capire di cosa stiamo parlando si dovrebbe leggere il comma 10 dell'art.143 del Testo Unico Enti Locali (D.lgs. n. 267/2000), Parte I, Titolo VI, Capo II (Controllo sugli organi): "L’eventuale provvedimento di proroga della durata dello scioglimento è adottato non oltre il cinquantesimo giorno antecedente alla data di scadenza della durata dello scioglimento stesso, osservando le procedure e le modalità stabilite nel comma 4".
Il decreto è del 27 agosto 2015 dunque il commissariamento sarebbe terminato (18 mesi) il 27 febbraio 2017. Dal 29 dicembre 2016 al 27 febbraio 2017 ci sono 60 giorni, ma per avere effetto, la proposta del Consiglio dei Ministri deve essere confermata da un nuovo decreto del Presidente della Repubblica entro l'8 gennaio 2017 (il 50° giorno). Non ci risulta che ancora ad oggi ci sia stata la firma del Presidente della Repubblica, tra gli atti non normativi, di questo atto deliberato dal Consiglio dei Ministri (almeno alla pubblicazione di questo articolo, questo il link  per gli aggiornamenti). Dunque, anche se lo sarà (come avevamo già previsto in tempi non sospetti), Ostia non è stata ancora commissariata per altri 6 mesi. Certo sarebbe un problema se l'attuale Prefetto della commissione straordinaria di Ostia, Domenico Vulpiani, accettasse la candidatura a sindaco del comune di Manciano (elezioni a maggio 2017) in quota PD. In tal caso il Presidente Mattarella dovrebbe fare un nuovo decreto nei tempi giusti.

LA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO DEI MININISTRI
Il Consiglio dei Ministri è stato convocato giovedì 29 dicembre 2016 alle ore 9,30 a Palazzo Chigi. All'ordine del giorno, risultavano i seguenti argomenti:

  • Nomina dei Sottosegretari di Stato;
  • DECRETO-LEGGE: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative;
  • DECRETO LEGISLATIVO: Norme di attuazione dello Statuto speciale per la Regione Trentino-Alto Adige ;
  • LEGGI REGIONALI

Dal comunicato stampa invece si legge che il 29 dicembre 2016 il Consiglio dei ministri si è riunito alle ore 9.42 a Palazzo Chigi ed è terminato alle ore 11.07. Appena 85 minuti, in cui però si è discusso, fuori 'sacco', molto di più di quanto previsto e cioè i seguenti argomenti:

  • NOMINA DEI SOTTOSEGRETARI DI STATO
  • PROROGA DI TERMINI (decreto 'Milleproproghe)
  • ULTERIORI INTERVENTI PER REGIONI COLPITE DA STATI D’EMERGENZA
  • ATTUAZIONE DELLO STATUTO DEL TRENTINO-ALTO ADIGE
  • SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI MARANO E PROROGA DELLA GESTIONE STRAORDINARIA DEL X MUNICIPIO DI ROMA CAPITALE
  • NOMINE (Commissario straordinario discariche abusive; Commissario straordinario del Governo per l’asse ferroviario Torino - Lione)
  • REFERENDUM ABROGATIVI SUL JOBS ACT
  • LEGGI REGIONALI E CONFLITTI DI ATTRIBUZIONE

In particolare si legge, tra i tre sottosegretari dell'Interno, il nome di Filippo Bubbico (PD), Viceministro dell'Interno sotto il Ministro Angelino Alfano sia nel Governo Letta che nel Governo Renzi. Filippo Bubbico il 7 novembre 2013 partecipò ad Ostia, a sostegno dell'operato di Andrea Tassone (poi arrestato per Mafia Capitale), a un discutibile Consiglio del X Municipio il cui ordine del giorno verteva 'sul contrasto alla criminalità organizzata'. Sentire oggi le dichiarazioni rilasciate dai vari esponenti, fa venire la pelle d'oca.

IL CASO DI FILIPPO BUBBICO (PD)
Bubbico quel 7 novembre del 2013 non era da solo. A dare sostegno a Tassone c'erano infatti (tutti legati al PD) anche il sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia Giuseppe Berretta, il presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio Giampiero Cioffredi, l’assessore alle periferie e lavori pubblici di Roma Capitale Paolo Masini, la delegata alla sicurezza di Roma Capitale Rossella Matarazzo (oggi primo dirigente del Commissariato di Ostia), l’avvocato generale di Roma Capitale Rodolfo Murra e il capogruppo del PD dell’aula Giulio Cesare di Roma Capitale, Francesco D'Ausilio (di recente, rinviato a giudizio sempre per mafia Capitale). Bubbico tornerà ad Ostia il 30 marzo 2015 subito dopo le dimissioni di Tassone (18 marzo 2015) sostenendo ancora una volta l'operato del PD e rilasciando queste dichiarazioni: "A Ostia non serve l'esercito, ma buona politica, meno parole e più fatti, buona amministrazione e impegno dell'imprenditoria onesta e legale per sconfiggere la penetrazione criminale in un settore economico particolarmente appetibile". Peccato che sempre il 18 marzo 2015 il Procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, avesse già firmato gli arresti in carcere di Tassone, poi divenuti 'domiciliari' il 4 giugno 2015. Davvero Bubbico non sapeva nulla?
Strano, perchè il 27 agosto 2015, cioè 5 mesi dopo, Alfano (di cui Bubbico era sottosegretario) sottopose al Presidente Mattarella la relazione con la richiesta di commissariamento per Ostia, citando fatti e circostanze che coinvolgevano anche Tassone. Addirittura quei fatti erano narrati dal Prefetto di Roma, Franco Gabrielli (dal 29 aprile 2016, Capo della Polizia) all'interno della relazione al Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, "sull'esito delle verifiche disposte su Roma Capitale", datata 8 luglio 2015 (Prot. n. 3341/2015/SDS).
Filippo Bubbico e non il neo-ministro dell'Interno, Marco Minniti, è dunque il vero artefice della proposta di proroga. Del resto la notizia della proroga era già nota dal 5 dicembre 2016, sia al PD che al M5S, compresa Alleanza Nazionale. Infatti prima della seduta del Consiglio dei Ministri n.143, in cui l'ex-Presidente Matteo Renzi annunciò di voler comunicare le proprie dimissioni dopo il disastroso esito referendario, si parlò già della proroga di Ostia, tutti convenendone l'opportunità.

MAFIA O NON MAFIA?
Il problema vero è che dopo 16 mesi a Ostia non si è scoperto proprio un bel nulla. La magistratura giudicante ha snellito di parecchio i teoremi della magistratura inquirente e non sono emersi appalti, infiltrazioni, connivenze politiche nuove a quelle già dettagliate nelle indagini di 3 anni fa. Il PD è scappato da Ostia lasciando nei punti strategici alcune sue pedine a presidiare un territorio su cui ha molti interessi. Ora, in particolare, si aprirà la stagione balneare e si dovranno fare i nuovi bandi per l'assegnazione delle spiagge libere attrezzate, così come arriveranno a sentenza i primi processi tra cui quello di Mafia Capitale. Il commissariamento non ha scalfito la struttura amministrativa se non appesantendola di ulteriori controlli 'antimafia'. Ben vengano questi, anche con la proroga del commissariamento, perchè se c'è una cosa che fa gola alle mafie sono gli appalti pubblici e chi aveva le mani dentro gli appalti pubblici ad Ostia era proprio il PD. Insomma, vuoi vedere che Bubbico ha lanciato un boomerang? Noi cittadini aspettiamo con divertimento. A Carnevale ogni scherzo vale.

25 novembre 2016

IL FINTO GIORNALISMO DI FEDERICA ANGELI

Ora è chiaro: non si tratta solo di Repubblica ma è proprio iniziativa di questa finta giornalista e dei suoi 'amici' a partire da un indecente presidente della FNSI (Giulietti). Il Teatro Fara Nume non è mai andato a fuoco e i Carabinieri hanno già escluso piste suggestive come la 'mafia'. Dopo 2 giorni questa finta giornalista riesce ancora a dire bugie per sostenere i suoi interessi. Su Rai1. Disgustoso. Era presente anche Enzo Iacopino, presidente dell'ordine nazionale dei giornalisti.
Se volete sapere la verità e non bugie, a questo link troverete tutto, dal racconto del cronista de Il Messaggero cui la Rai ha scippato le immagini al racconto della titolare del locale incendiato.

 
Il finto giornalismo di federica angeli from Andrea Schiavone on Vimeo.

12 novembre 2016

RENZI HA TOLTO LA BANDIERA EUROPEA VIOLANDO LA COSTITUZIONE

Renzi parla di 'casta' mentre fa
affari (politici) con Verdini
Matteo Renzi, togliendo nel suo video la bandiera europea (1), non ha violato un semplice regolamento (come la stampa ha fatto notare) ma ha violato la Costituzione, come spiegheremo di seguito. Per questo motivo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, deve intervenire sul comportamento del Presidente del Consiglio dei Ministri, che, con tale atto, ha anche commesso il reato di abuso di ufficio (previsto dall'art.323 del Codice Penale). Infatti Renzi, salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, nelle vesti di Presidente del Consiglio e nel pieno svolgimento delle sue funzioni, ha violato la Legge 5 febbraio 1998, n. 22 "Disposizioni generali sull'uso della bandiera della Repubblica italiana e di quella dell'Unione europea" (2), che è attuazione dell'articolo 12 della Costituzione e ha intenzionalmente procurato a sé un ingiusto vantaggio patrimoniale arrecando a tutti i cittadini italiani un danno nei confronti dell'Europa.
Procediamo con ordine.

La suddetta Legge n. 22 del 1998 ha introdotto il concetto fondamentale che la bandiera europea deve accompagnare quella italiana in tutte le sedi istituzionali. Solo nel 2000 è stato regolamentato l’uso delle bandiere della Repubblica italiana e dell’Unione europea da parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici (3). Insomma, le due bandiere, in attuazione dell'articolo 12 della Costituzione e in conseguenza dell'appartenenza dell'Italia all'Unione europea, devono sempre essere esposte insieme: questo dice la Legge che espande appunto l'articolo 12 della Costituzione nella sua forma attuativa. Le bandiere non sono di Renzi perchè la Costituzione non è di Renzi e perchè la bandiera Italiana non è un arredo delle sale istituzionali (Renzi rischia anche per tale azione il reato di vilipendio alla bandiera). Neppure la bandiera europea è di Renzi finchè l'Italia rimane in Europa. In altre parole, l'art.87 della Costituzione (articolo che elenca i poteri del Presidente della Repubblica) impone a Mattarella di intervenire su Renzi, perchè (comma 1) Mattarella "rappresenta l'unità nazionale" e non deve proteggere le guasconate di Renzi. Pensate voi se un preside di una scuola togliesse la bandiera europea cosa accadrebbe!

Quindi mentre Renzi fa con i nostri soldi propaganda referendaria per il suo partito (il PD), mentre gioca il doppio ruolo di Primo Ministro e Segretario del PD, mentre parla di modificare la Costituzione violandone sottobanco l'attuazione dell'articolo 12, mentre Renzi fa tutto questo riesce anche ad arrecare offesa alla bandiera italiana trasformandola in una sorta di dubbio scenario 'patriottico' per le sue beghe personali contro l'Europa. Ben 6 bandiere italiane, non una, come previsto da regolamento. Renzi non è l'Italia, Renzi (dovrebbe) rappresentare l'Italia, quella del SI e quella del NO, quella che vota PD ma anche quella che non vota PD. E' tutta farina di Renzi questa enorme 'cazzata' della bandiera scomparsa, come la ha definita il suo compagno di partito, Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e candidato alla segreteria nazionale del PD?
Secondo Rossi dietro la sparizione della bandiera europea e la moltiplicazione di quella italiana c'è lo zampino di Jim Messina, 47enne americano, che ha curato la campagna elettorale prima di Obama Barack e ora di Hillary Clinton. Di certo Jim Messina ha stretto un contratto con Renzi di ben 400mila euro per cercare di far vincere il SI al quesito referendario, soldi che saranno scuciti dai gruppi di Camera e Senato del PD (cosa che sta creando non pochi attriti interni).

Insomma, il referendum costituzionale è di tale importanza che Renzi non vuole badare ne a spese ne
Renzi fa anche lo 'spiritoso'
vuole evitare comportamenti scorretti. Renzi sta dimostrando che per i suoi interessi personali è capace di violare la Legge e la Costituzione, di dileggiare la bandiera italiana come carta da parati, utilizzata per la sua immagine. Renzi, prima del video, già si era presentato in più di una conferenza stampa facendo togliere la bandiera europea. Ora Mattarella non può dire di non sapere: che farà? Consentirà a chiunque di poter togliere la bandiera europea dalle sedi istituzionali elencate nella legge e nel regolamento sopra citati? Consentirà a chiunque di apparire (nelle sedi istituzionali) con scenari tricolori creati ad arte? Mattarella difenderà la Costituzione e l'Italia difendendone l'emblema più semplice e cioè la bandiera, o meglio, le bandiere, oppure resterà a guardare cosa fa il pupillo di Napolitano, suo predecessore? Per avere una risposta, invierò questo scritto alla Presidenza della Repubblica, così, per gioco, proprio come sta facendo Renzi con la Costituzione.


(1) 9 novembre 2016, durante l'ultimo "episodio" della fiction #matteorisponde (la sua propaganda in video pubblicata sui social network)
(2) Legge 5 febbraio 1998, n. 22, "Disposizioni generali sull'uso della bandiera della Repubblica italiana e di quella dell'Unione europea" (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 37 del 14 febbraio 1998)
Art. 1.
1. La presente legge detta, in attuazione dell'articolo 12 della Costituzione e in conseguenza dell'appartenenza dell'Italia all'Unione europea, disposizioni generali in materia di uso ed esposizione della bandiera della Repubblica italiana e di quella dell'Unione europea, fatte salve le disposizioni particolari sull'uso delle bandiere militari.
(3) Decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 2000, n. 121
Regolamento del governo sull’uso delle bandiere della Repubblica italiana e dell’Unione europea da parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici (Pubblicato nella Gazz. Uff. 16 maggio 2000, n. 112)
Capo III - Esposizione delle bandiere all'interno degli uffici pubblici, artt. 6 e 7

8 novembre 2016

OSTIA, MAFIA: ESPOSITO (PD) RINVIATO A GIUDIZIO PER DIFFAMAZIONE. IL RETROSCENA.

Stefano Esposito, un politico piccolo piccolo
Aveva dato del mafioso al consigliere regionale Davide Barillari (M5S) provando a nascondersi dietro l'immunità parlamentare. Oggi, 8 novembre 2016, Stefano Esposito (senatore PD di Moncalieri, feudo piemontese della 'ndrangheta) è stato rinviato a giudizio e dovrà affrontare un regolare processo. Pronte altre denunce da chi è stato insultato da Esposito durante il suo breve e inutile mandato di Commissario del PD di Ostia. Infatti nel periodo che va dal 22 febbraio 2015 al 25 settembre 2016, Esposito ha dato del 'mafioso' a imprenditori, associazioni, cittadini, accusando addirittura in TV il vice prefetto di Ostia, Rosalba Scialla, rea di proteggere gli abusi a Ostia: "io trovo sconcertante che uno dei tre prefetti tenti di bloccare l'azione della polizia giudiziaria nella verifica degli abusi" (minuto 2:39). Insinuazioni, chiacchiere, rumore e inutile caciara, come polvere sul comodino, da parte di questo senatTore della Repubblica Italiana
Un linguacciuto e ciarliero personaggetto della politica, voluto da Renzi per "ridare orgoglio al PD di Ostia", spalleggiato da Federica Angeli. giornalista  di Repubblica (lo definisce il "mio eroe" ed insulta quotidianamente, anche lei, il M5S), di cui abbiamo parlato già in precedenti occasioni:
  • firme false raccolte per Alessandra Mussolini (link)
  • condannato due volte per diffamazione contro i No-TAV  (link 1) (link 2)
  • coinvolto nei fatti di 'ndrangheta accaduti a Moncalieri (link)
  • molto 'interessato alle concessioni delle spiagge di Ostia (link)
  • difensore del circolo PD di nuova Ostia che non ha mai pagato il canone al Comune di Roma (link)
e tanto altro ancora (ha bestemmiato pubblicamente in Aula Giulio Cesare, ha cantato per radio "Roma Merda", etc.).
Ora attendiamo con serenità il giudizio anche se riteniamo che sarà un po' difficile che Esposito riuscirà a provare in Tribunale che Barillari e il M5S sono collusi con la mafia anche perché dalle ultime sentenze ad Ostia la mafia non c'è, ma solo associazioni a delinquere di tipo criminale. Ritengo personalmente che il M5S debba costituirsi parte civile al processo e ristabilire una verità fino in fondo su Ostia ricordando, in questo difficile momento della vita politica del paese, cosa scrisse Renzi di Esposito: la "disponibilità di un 'duro' come il senatore Stefano Esposito ... è una opportunità di riscatto non solo per il Partito democratico, ma che il Partito democratico offre, a testa alta e a viso aperto, a tutta l'Italia".


3 novembre 2016

L'ODG APRE UN FASCICOLO SU FEDERICA ANGELI (LA REPUBBLICA)

Con protocollo n.6037 del 3 novembre 2016 il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti ha aperto un fascicolo su Federica Angeli, giornalista del quotidiano La Repubblica.
Il segretario Paolo Pirovano, così scrive all'ordine regionale: "Si trasmette per opportuna conoscenza e per quanto di competenza, la segnalazione a firma di Andrea Schiavone". La segnalazione è quella di un mese fa esatto (prot. n.5506 del 3 ottobre 2016), inviata al Consiglio di Disciplina presso l'Ordine dei Giornalisti di Roma/Lazio. Gravissimo il contenuto dell'articolo pubblicato dal quotidiano La Repubblica, costruito per la difesa dell'ex presidente del X Municipio, Andrea Tassone (PD, arrestato per 'Mafia Capitale' e oggi sotto processo a piede libero). La Angeli con la sua consorteria di Facebook (p.es., Davide Chiarantini, sedicente ex appartenente alla Gdf, che gestisce la sua pagina pubblica di Facebook) ha difeso nell'articolo l'operato di 2 testimoni chiamati nel processo di 'Mafia Capitale' dalla difesa di Andrea Tassone: Andrea Storri (PD, coordinatore della campagna elettorale di Tassone ed ex Assessore al Bilancio sempre sotto Tassone) e Claudio Saccotelli. Quest'ultimo, a suo tempo chiamato da Tassone come direttore del X Municipio, non solo risulta coinvolto nell'illecito bando di gara per le spiagge libere attrezzate di Ostia su cui si è duramente espressa l'Autorità Nazionale Anticorruzione dopo l'esposto di LabUr, ma risulta anche indagato (1) per presunti e gravi illeciti amministrativi nella gestione della pedonalizzazione del lungomare di Ostia (mancata attribuzione di oltre 500mila euro per l'occupazione di suolo pubblico) voluta da Tassone (anch'esso indagato nello stesso processo).
Inutile dire che quella pedonalizzazione fu sostenuta dalla giornalista Federica Angeli ('Viva la pedonalizzazione!"). Attendiamo senza fretta l'esito della segnalazione per violazione degli artt. 2 e 8 del Testo Unico dei Doveri del Giornalista. Ricordiamo che compete all'Ordine dei Giornalisti far osservare la deontologia della professione ai propri iscritti. Nel caso di un comportamento ritenuto scorretto da parte di un giornalista, si può presentare un esposto all'Ordine regionale presso il quale risulta iscritto il giornalista che, tramite il Consiglio di disciplina territoriale, valuterà la sussistenza o meno della violazione del codice professionale. Singolare il fatto che, dopo un mese, non risponda l'Ordine dei Giornalisti di Roma/Lazio (cui è iscritta la Angeli) ma il Consiglio Nazionale, il cui presidente è Enzo Iacopino, il cui mandato sarebbe scaduto a maggio 2016 se il Governo Renzi non avesse fatto il solito piccolo emendamento che consente a Iacopino di restare in carica fino al 31 dicembre 2016 (2). Sono certo a questo punto che Iacopino eserciterà la sua funzione al servizio di una corretta e veritiera informazione concepita come diritto dei singoli e della collettività nei confronti di una giornalista che da 3 anni riceve in continuazione denunce su denunce per diffamazione ed altro ancora.

(1) - Il Messaggero, 1 novembre 2016
(2) - Art. 12 quater del decreto-legge 30 dicembre 2015, n. 210 (in Gazzetta Ufficiale - Serie generale - n. 302 del 30 dicembre 2015), coordinato con la legge di conversione 25 febbraio 2016, n. 21 (in Gazzetta Ufficiale - alla pag. 1), recante: "Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.". (16A01640) (GU Serie Generale n.47 del 26-2-2016)

27 ottobre 2016

TERREMOTO PD ROMA: LA FINE DI ORFINI E DEL COMMISSARIAMENTO

La ridicola campagna elettorale di Orfini
Lo ha comunicato il 6 ottobre l'On. Lorenzo Guerini, portavoce e Vice Segretario del PD Nazionale: "Come prevede l'art.17 dello Statuto Nazionale, il 25 settembre 2016 è terminato il Commissariamento della Federazione del PD di Roma". Con Orfini, nominato da Matteo Renzi il 4 dicembre 2014 Commissario PD Roma, a seguito delle gravi e ripetute violazioni delle norme dello Statuto, del Codice Etico e dei Regolamenti compiute a Roma ed emerse con Mafia Capitale, cadono anche i sub commissari come Stefano Esposito (Ostia), Gennaro Migliore (Tor Bella Monaca) e Antonio Funiciello (Parioli). A Orfini restano solo 'poteri ordinari di gestione' ed il compito di organizzare il Congresso per la elezione del Segretario e degli Organismi della federazione del PD Roma il prossimo febbraio. Quali conseguenze? Riprenderà la democrazia dentro il Partito Democratico?
Di certo Orfini ha utilizzato il commissariamento per fini politici sbagliando tutto, basta vedere il caso delle dimissioni forzate di Ignazio Marino, il flop di Roberto Giachetti con la sberla presa dal M5S o la deserta festa de l'Unità di Pietralata al centro sportivo Fulvio Bernardini resa viva solo dalla pastasciuttata solidale per le popolazioni colpite dal terremoto.
Già il 20 maggio 2016 il Tribunale Civile di Roma, accogliendo le istanze di alcuni iscritti del Pd romano, aveva sospeso la delibera di riorganizzazione della Federazione romana del Partito Democratico, adottata dal Commissario Matteo Orfini il 27 settembre del 2015 e relativa al tesseramento, organizzazione dei Circoli, attribuzione di nuovi poteri all’organo esecutivo nell’ipotesi di irregolarità nel tesseramento ed attribuzione di nuovi poteri allo stesso Commissario.
A Orfini ora non resta che piangere sul latte versato: di certo scomparirà dopo il Congresso se non prima con l'esito del referendum costituzionale del 4 dicembre. Con lui si azzerano anche le 'protezioni' finora rivolte a una certa consorteria come quelle per la giornalista di Repubblica, Federica Angeli che definì Orfini ed Esposito "i miei eroi". Dopo la fine di Andrea Tassone (PD, arrestato per Mafia Capitale e definito dalla Angeli, "la miglior amministrazione mai vista"), quella attuale di Orfini ed Esposito, trema Renzi, a suo tempo 'elogiato' dalla Angeli. Ne riparleremo il 4 dicembre.

24 ottobre 2016

OSTIA E LA FALKIRK WHEEL

Non è fantascienza, è Scozia ma non è Ostia. Un sistema di sollevamento idraulico che unisce due canali navigabili, superando un dislivello di 24 metri con un consumo di soli 1.5 kWh per ogni sollevamento (circa 7 minuti). Serve per unire il "Forth and Clyde Canal" con quello chiamato "Union Canal" (collegano Glasgow con Edinburgh). Una vera attrattiva turistica, che valorizza il territorio, permettendo viaggi in barca e tanto altro ancora (anche il raggiungimento del vallo Antonino).
E' costata circa 19 milioni di euro (17,5 milioni di sterline), inclusa in un progetto più ampio di quasi 90 milioni di euro (78 milioni di sterline) per rendere internamente navigabile la Scozia. In 13 anni (dal 2002, data di inaugurazione) ha avuto circa 5,5 milioni di visitatori (una media di 423 mila all'anno). Da noi, il Piano di Risanamento Idraulico del Municipio X è stato stimato da Risorse per Roma in 644 milioni di euro, non si è mai fatto ne si farà e gli Scavi di Ostia Antica fanno (2015) 320mila visitatori all'anno, meno di quelli della Falkirk Wheel.
Questo il risultato della disastrosa politica del territorio negli ultimi 25 anni.
IL FUNZIONAMENTO IN UN VIDEO
Tra i due canali ci sono 35 metri di dislivello che prima venivano superati mediante 11 chiuse (oggi diventate solo 2 a coprire i restanti 11 metri rimanenti dopo il sollevamento della ruota).

2 ottobre 2016

FEDERICA ANGELI (REPUBBLICA) SEGNALATA AL CONSIGLIO DI DISCIPLINA

Il sottoscritto dr.Ing. Andrea Schiavone, nato a Roma il 18 marzo 1963, intende con la presente segnalare al Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti di Roma/Lazio la giornalista del quotidiano La Repubblica, Federica Angeli.
Considerate le gravi violazioni compiute, avendo l'iscritta con la sua condotta compromesso la dignità della categoria, si chiede la sospensione di Federica Angeli dall'esercizio professionale per tutto lo svolgimento del processo di "Mafia Capitale", in modo da non poter più influenzare l'opinione pubblica in maniera falsa e tendenziosa sull’esito del procedimento penale in corso dell’imputato Andrea Tassone (PD).
Qui, la segnalazione.

7 settembre 2016

ROMA, CASO M5S: PROCURA E GIORNALI HANNO VIOLATO LA LEGGE

Lo dice chiaramente l'articolo 114 del Codice di Procedura Penale (Divieto di pubblicazione di atti e di immagini):
1. È vietata la pubblicazione, anche parziale o per riassunto, con il mezzo della stampa o con altro mezzo di diffusione, degli atti coperti dal segreto [329] o anche solo del loro contenuto.
2. È vietata la pubblicazione, anche parziale, degli atti non più coperti dal segreto fino a che non siano concluse le indagini preliminari [405 ss., 554] ovvero fino al termine dell'udienza preliminare [424].

Invece giornalisti furbetti e ambienti 'ciarlieri' della Procura, dall'esposto contro Virginia Raggi fino al caso dell'assessore Paola Romana Muraro, hanno scritto e divulgato di tutto, anche false affermazioni (imbarazzante quella, più volta ripetuta sui social network da Federica Angeli, giornalista di Repubblica, e cioè che la Muraro avrebbe ricevuto un 'avviso di garanzia', cosa mai accaduta). Addirittura nei confronti di un magistrato come Alfonso Sabella, ex Assessore alla Legalità (!) nella giunta Marino, è stato aperto un fascicolo presso la Prima Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura per aver temerariamente dichiarato «Un avviso di garanzia a Virginia Raggi sarebbe un atto dovuto». Insomma, se gli organi garanti per la Stampa e per la Giustizia non intervengono, assisteremo a uno scontro 'politico' di nuova generazione: "Mole & Press", cioè, usa una talpa della Procura e pubblica su un giornale amico. Anche quello che non è vero, anche quello che non si potrebbe, soprattutto quello che conviene al 'regista' di turno.

2 settembre 2016

ROMA, CASO RAINERI: LA DISINFORMAZIONE DI REPUBBLICA

La disinformazione di Repubblica si è di recente dedicata a gravi accuse rivolte al Magistrato Carla Romana Raineri, Capo Gabinetto dimissionario della Sindaca di Roma, Virginia Raggi. Le accuse sono state portate avanti soprattutto da due suoi giornalisti, Lorenzo d'Albergo e Federica Angeli: stipendio troppo alto e nomina senza un bando pubblico. L'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha espresso il suo parere: la nomina del Capo di Gabinetto deve avvenire secondo quanto previsto dall'art.90 del testo Unico degli Enti Locali (TUEL) che, sostanzialmente, si riassume nei due seguenti punti:

- (comma 1) collaboratori assunti con contratto a tempo determinato, i quali, se dipendenti da una pubblica amministrazione, sono collocati in aspettativa senza assegni.
- (comma 2) al personale assunto con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato si applica il contratto collettivo nazionale di lavoro del personale degli enti locali.

Dunque, più che il caso di Carla Romana Raineri, salta all'occhio quello di Mario Vanni, Capo Gabinetto del Sindaco di Milano, Giuseppe Sala (sostenuto dal PD). Infatti Sala ha 'selezionato' Mario Vanni in base all'art.110 del d.lgs. 267/2000, con una retribuzione di 120.000 euro l'anno, più una quota variabile legata al risultato di 20.000 euro (valore massimo). Questo sta scritto nella delibera di giunta comunale n.1223 del 29 luglio 2016. Come risulta compatibile con quanto appena stabilito dall'ANAC e cioè che il Capo di Gabinetto deve essere inquadrato mediante l'articolo 90 del TUEL e non il 110? Repubblica e i suoi giornalisti su questo caso osservano un rigoroso silenzio.
L'articolo Art. 110 (Incarichi a contratto) prevede la possibilità di elargire più soldi al personale di fiducia selezionato grazie a un trattamento economico che include una indennità ad personam, commisurata alla specifica qualificazione professionale e culturale, come è stato fatto per Vanni (la somma indicata è 'omnicomprensiva').
Ricapitolando: per l'ANAC non serve un bando pubblico (art.110) ma l'applicazione dell'art.90 però con un trattamento economico adeguato al contratto collettivo nazionale di lavoro del personale degli enti locali (tutto il contrario di quanto si è fatto a Milano).

La Angeli e D'Albergo possono anche non conoscere cosa accade fuori dalle mura Aureliane, però almeno potevano informarsi su cosa ha fatto l'ex Sindaco di Roma, Ignazio Marino (PD), da entrambi da sempre sostenuto. Basta leggere gli atti della nomina di Luigi Fucito, Capo Gabinetto di Marino e soprattutto la delibera di giunta capitolina n.300 del 5 luglio 2013 dove risulta che Fucito è stato nominato senza alcun bando e in applicazione dell'art.110 (doppia irregolarità). Infatti risulta che Luigi Fucito (consigliere parlamentare del senato con una retribuzione di 190.000 euro all'anno) rinunciò 'spontaneamente' il 18 febbraio 2014 al compenso annuo lordo di 73.000 euro come Capo di Gabinetto, e non a quello dell'ente di provenienza (il Senato) come previsto dall'art.90. Dunque Fucito venne nominato con l'art.110, oggi contestato dall'ANAC.
Anche il Commissario Straordinario, Paolo Francesco Tronca, ha scelto il proprio Capo di Gabinetto, Ugo Taucer, senza alcun bando pubblico.

Un'ultima considerazione. Marino e Sala non hanno mai chiesto parere sulle loro scelte né alla propria avvocatura né all'ANAC: informate Repubblica, magari ci scrive il prossimo articolo.

1 settembre 2016

ROMA. CASO RAINERI E LO SGAMBETTO DI RODOLFO MURRA

Oggi tutti parlano delle dimissioni del Capo di Gabinetto della Sindaca di Roma, Virginia Raggi, dopo il parere espresso sul suo ruolo da parte dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC): "applicazione errata e contraddittoria del Testo Unico Enti Locali (T.U.E.L.) da parte dell'avvocatura capitolina". Tutti accusano la Sindaca ma nessuno parla del Capo dell'Avvocatura Capitolina, Rodolfo Murra. Vediamo allora come sono andate le cose.

E' l'Ordinanza del Sindaco n.45 del  22/07/2016 a nominare la Dott.ssa Carla Romana Raineri Capo di Gabinetto della Sindaca di Roma Capitale. Successivamente, con la Deliberazioni della Giunta Capitolina n.14 del 05/08/2016, viene instaurato il rapporto di lavoro a tempo determinato con il Cons. Carla Romana Raineri, per lo svolgimento dell'incarico di "Capo di Gabinetto" dell'On.le Sindaca, Virginia Raggi.
In quest'ultima deliberazione si è espressa l'Avvocatura Capitolina (parere prot. n. RF/2016/68414), sostenendo, a riguardo del "ruolo ricoperto dal Capo di Gabinetto di un Sindaco di un Comune di rilevanti dimensioni", come fosse evidente che "le funzioni attribuite a tale figura siano del tutto equiparabili a quelle tipiche di un apicale. La norma del T.U.E.L., che sembra maggiormente confacente alla figura del Capo di Gabinetto parrebbe perciò essere quella scritta nell’art.110".
Sulla base di questo parere,  ai sensi dell’art.110, comma 2, del D.Lgs. n. 267 del 18 agosto 2000, si è dunque basata la Sindaca Virginia Raggi.

Il  Capo dell'Avvocatura Capitolina è l'avvocato Rodolfo Murra, ben noto ad Ostia (commissariata per mafia) per esser stato scelto dall'ex Sindaco Ignazio Marino come Direttore del Municipio X dopo lo scoppio di Mafia Capitale a luglio del 2013 e che nulla ha visto e fatto per arginare le presunte malefatte del Presidente dello stesso municipio, Andrea Tassone (PD), arrestato il 4 giugno 2015 per Mafia Capitale. E' stato Murra a lasciare il suo posto di direttore di municipio a Carlo Sassi e poi a Claudio Saccotelli, quest'ultimo non solo rientrato nelle intercettazioni di Mafia Capitale del 2013 ma già intercettato per l'Operazione Anco Marzio del 2004 con personaggi della malavita locale. Secondo quanto riferisce Corsera "Fra le ipotesi che circolano c’è anche quella di una macchia reputazionale legata al periodo in cui l’avvocato [Murra] era direttore del municipio di Ostia con la giunta di Andrea Tassone - allora osannato da La Repubblica come “la miglior amministrazione mai vista” (nda) - e sul cui operato avrebbe preferito girare la testa”. Poi con Sabella è calato un ferale silenzio su Tassone.

Ora, guarda caso, l'ANAC deve correggere il parere dell'Avvocatura Capitolina, cioè di Rodolfo Murra, dopo il polverone sollevato da Repubblica sulla Raineri a metà agosto. Eppure Rodolfo Murra il 4 marzo del 2016 era stato 'licenziato' dal commissario Francesco Paolo Tronca che voleva «conferire l’incarico di capo dell’avvocatura capitolina mediante una procedura di interpello rivolta agli avvocati dirigenti cassazionisti interni all’amministrazione capitolina» in quanto il suo mandato era scaduto a ottobre 2015. Chiunque avrebbe potuto inviare il proprio curriculum entro le ore 16 dell’11 marzo 2016. Murra però è ancora lì (1), con il dente avvelenato contro il M5S.

La tesi - riportata dal Corriere della Sera-  è dei Cinque Stelle e compare nel dossier depositato all’Antimafia nel 2015. Sostengono i grillini che, benché esperto, Murra avrebbe dato il via libera a iniziative e concessioni anomale volute da Tassone e finite poi nel mirino della Procura per le vicende di Mafia Capitale. Murra fu difeso dall’omonimo assessore alla Legalità, Alfonso Sabella, che sottolineò come avesse revocato la concessione per la gestione dell’«Amanusa» di Ostia per darla poi a Libera, distinguendosi da chi all’epoca faceva l’opposto". Peccato che Libera ha dovuto 'lasciare' quella spiaggia per forti irregolarità riscontrate proprio dall'ANAC. Insomma, Rodolfo Murra appare come una serpe nel grembo della giunta Raggi. Chissà se, come avvenuto quando lasciò il Municipio X per il Campidoglio, ci lascerà un post chiarificatore sul suo blog, come avvenuto in passato.

(1) Rodolfo Murra con Ordinanza del Commissario Straordinario, Francesco Paolo Tronca, n.117 del 26/05/2016, è stato riconfermato a capo dell'AvvocaturaCapitolina per continuità amministrativa ma in via "temporanea, fino al termine della gestione Commissariale", cioè fino alla proclamazione della Sindaca del M5S, Virginia Raggi: cosa fa ancora lì?














26 agosto 2016

ACCISE: STORIA DI TERREMOTI E DI UN GOVERNO CAROGNA

Dichiarato lo stato di emergenza per il tremendo terremoto del Centro Italia, il Consigio dei Ministri stanzierà i primi 50 milioni con Renzi che lancia Casa Italia: “Un piano condiviso di ricostruzione, nessuna new town come accaduto a L'Aquila. Dobbiamo pensare alla ricostruzione, abbiamo un impegno morale con le donne e uomini di quelle comunità. La ricostruzione di quei borghi è priorità del governo e del Paese”. Renzi però aveva anche detto il 23 maggio del 2014 di togliere le accise sulla benzina, cioè, per dirla meglio, le imposte indirette sulla produzione e sui consumi sugli oli minerali (benzina, gasolio e GPL). In pratica per ogni rifornimento al distributore (ma non solo) paghiamo i vecchi terremoti (Belice, Friuli, Irpinia, L'Aquila, Emilia) e tanto altro ancora, così suddiviso (p.es., benzina € 0,72840 di accise per litro, gasolio € 0,61740 di accise per litro) (1)

  • 1,90 lire (0,000981 euro) per il finanziamento della guerra d'Etiopia del 1935-1936;
  • 14 lire (0,00723 euro) per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
  • 10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963;
  • 10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo l'alluvione di Firenze del 1966;
  • 10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968;
  • 99 lire (0,0511 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976;
  • 75 lire (0,0387 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto dell'Irpinia del 1980;
  • 205 lire (0,106 euro) per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
  • 22 lire (0,0114 euro) per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
  • 0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.
  • 0,005 euro per l'acquisto di autobus ecologici nel 2005;
  • 0,0051 euro per far fronte al terremoto dell'Aquila del 2009;
  • da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
  • 0,04 euro per far fronte all'arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
  • 0,0089 euro per far fronte all'alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011;
  • 0,082 euro (0,113 sul diesel) per il decreto "Salva Italia" nel dicembre 2011;
  • 0,02 euro per far fronte ai terremoti dell'Emilia del 2012.

Ora la novità. Renzi pensa ad una nuova accisa sul terremoto del Centro Italia. Aumenterà la benzina (meglio, gli oli minerali), non si farà nulla se non rubare i soldi (vedi in Sicilia il Belice) mentre in Centro Italia piomberà il freddo inverno (da quelle parti nevica di brutto). Carissimo Matteo (mi viene da trattarlo come il compagno di classe meno intelligente), fai una cosa: lascia stare il prezzo della benzina, leva almeno le accise sulla guerra di Etiopia e il Canale di Suez. Assieme, destinale al Centro Italia: farebbero ben 0,008211 euro, più di quanto si paga per L'Aquila. Prova per una volta a non dimostrarti il solito buffone. Grazie.


(1) DIREZIONE CENTRALE LEGISLAZIONE E PROCEDURE ACCISE E ALTRE IMPOSTE INDIRETTE -  Ufficio accise sui prodotti energetici e alcolici e altre imposizioni indirette
00143 ROMA, Via Mario Carucci, 71 – Telefono +39 06 50246556 – Fax +39 06 50245372 - e-mail: dogane.legislazioneaccise.prodottienergetici@agenziadogane.it
ALIQUOTE DI IMPOSTA VIGENTI NEL SETTORE DELLE ACCISE
Aggiornamento al 1° gennaio 2015

1 agosto 2016

AIUTATEMI A CAPIRE SE AD OSTIA C'E' UN PD MAFIOSO

Mafia Capitale e arrestano Tassone (PD) presidente del Municipio.
Mafia Criminale e i Fasciani con i Triassi diventano semplici 'delinquenti', mentre sugli Spada ancora non c'è nulla ma arrestano l'ex-Commissario di Ostia, Franco, perchè in sostanza avrebbe favorito gli Spada anche se in tre anni di PD e di 'inchieste' giornalistiche (!) nessuno si è accorto di nulla.
Mafia degli Affari e sequestrano il Porto di Ostia figlioccio del PD.
Mafia delle Spiagge e l'unica cacciata da Ostia è Libera (made in PD).
Mafia degli Incendi ma non si brucia nulla, tra affitti non pagati e pignoramenti vari di mezze tacche del PD.
Mafia delle Parole e commissariano Ostia quando viene scelto dal PD l'Assessore alla Legalità, Sabella.
Mafia degli Euro e la Corte dei Conti chiede i soldi a due uomini del PD, Marino (Metro C) e Sabella (torture del G8).
Ha scritto bene un poliziotto: "Ma ve prego... voi non avete idea di cosa sia la mafia... cambiate lavoro". E non rompeteci più i coglioni.

10 aprile 2016

OSTIA SI AFFIDA AL FALLIMENTO DELL'ANTIMAFIA: SABELLA E BINDI

Nessuno dice che Rosy Bindi (PD) occupa da oltre 5 mesi senza alcun titolo la presidenza della Commissione Antimafia e che Alfonso Sabella è un magistrato ancora a spasso e criticato dalla Unione delle Camere Penali (una associazione di penalisti cui aderiscono 131 Camere Penali territoriali a cui  sono iscritti più di 8.000 avvocati penalisti). L'occasione per parlarne ce la offre Bruno Vespa.
Della puntata di mercoledì 6 aprile di Porta a Porta con l’intervista del figlio di Totò Riina, rimane impressa solo la frase dell’avvocato Luigi Li Gotti: “E' fallita l'antimafia, in Italia. E' fallita l'antimafia. Perché è diventata una professione. La professione dell'antimafia... e si fanno carriere sull'antimafia.
Li Gotti è considerato il legale dei pentiti, quello che si faceva un vanto di concordare il processo coi PM, di offrirgli pentiti collaborativi e materiale per condanne da ergastolo. In una parola, mentre i difensori cercavano di sbugiardare i pentiti, Li Gotti era lì per legittimarli. Li Gotti conosce bene il mondo della magistratura, quello politico e quello criminale per potersi esprimere con chiarezza sul mondo dell’antimafia. A questo mondo dell’antimafia risponde più di tutti il magistrato Alfonso Sabella, auto definitosi un ‘mafia hunter’, che continua a interpretare per il solo PD il ruolo dell’antimafioso per eccellenza, forse anche per rifarsi una verginità dopo essere stato indagato per le torture dei Genova del G8.

Lo stesso giorno, alla stessa ora in cui parlava Li Gotti, non davanti a un milione di persone ma a circa 100 fedeli del PD mafioso di Ostia, dentro il Teatro del Lido (a Ostia), l'On.le Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia, sosteneva che "l'antimafia è un mestiere". Ricordiamo che Rosy Bindi, presidente del PD dal 2009 al 2013, eletta nel ruolo attuale il 22 ottobre 2013, ha vissuto in prima persona la scelta imposta dal PD che ha portato il 22 aprile 2013 alla distruzione delle intercettazioni tra l'allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e Nicola Mancino, fulcro inquietante della trattativa Stato-Mafia. A ricevere i maggiori vantaggi di tale affermazione della Bindi ("l'antimafia è un mestiere"), sempre lui, Alfonso Sabella, che presso il Teatro del Lido stava presentando il suo ultimo libro, proponendosi come l'esperto dell'antimafia in Italia, ma cadendo in strafalcioni madornali come quello di aver scritto essere Nazzareno Fasciani il figlio di Carmine e non il fratello. A Ostia una simile sciocchezza non la scriverebbe neppure il collaboratore non pagato di un giornalino di quartiere. Neppure il presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, lo ha corretto, lei, che disse appunto nel 2013 "di non capire nulla di mafia". Lei, Rosy Bindi, che secondo la legge 19 luglio 2013, n. 87 (articolo 2, comma 2) non potrebbe più essere dal 22 ottobre 2015 presidente della Commissione Antimafia. (1)
In realtà il problema più grande è rappresentato dalla figura di Alfonso Sabella, come ha anche rilevato l'Unione delle Camere Penali. Uno squilibrio tra politica e magistratura, che ha finito con il produrre l’insopportabile sovrapposizione e contaminazione fra i diversi poteri dello Stato. Una prassi degenerativa assai pericolosa per gli equilibri democratici ed istituzionali.
L’assunzione da parte della politica di magistrati antimafia (come si definisce Sabella) all’interno delle amministrazioni territoriali, addirittura approvata dal CSM e sospinta da un certo favore popolare, è al di fuori di ogni regolamentazione legislativa. Da un lato assistiamo a una magistratura che si insedia all'interno della politica legittimando se stessa come unica garante della legalità, e dall'altro a una politica che dimostra con tali scelte di voler delegittimare se stessa affermando la propria inadeguatezza e la propria incapacità di perseguire la legalità con i suoi propri strumenti e con le sue proprie forze. Di questo se ne fa principale interprete il PD e l’utilizzo di Alfonso Sabella è in queste senso eclatante. Un esempio su tutti.

Nel suo ultimo libro, parlando di Ostia come ‘territorio mafioso’ dove lui è stato inviato dal sindaco Marino per ripristinare la legalità dopo l’arresto per Mafia Capitale dell’ex-presidente del Municipio X, Andrea Tassone (PD), Sabella riferisce di un episodio avvenuto in un campo Rom, presso Acilia. Sabella racconta di esser stato accompagnato nel sopralluogo da Emanuela Droghei, moglie di Francesco D’Ausilio, entrambi del PD e, rispettivamente, (al tempo) Assessore alle Politiche Sociali della giunta municipale Tassone e capogruppo capitolino appunto del PD.  Sabella scrive: "Ci siamo tutti insomma a verificare cos'è successo e a portare solidarietà a quei disgraziati, vivi per miracolo. Del resto sono in una giunta di sinistra. E' normale preoccuparsi dei più deboli, delle persone meno integrate nel contesto sociale".
Sabella, che è stato nominato Assessore alla Legalità per arginare lo scandalo del PD coinvolto in Mafia Capitale, che doveva affrontare profonde indagini all’interno delle cooperative sociali gestite da Buzzi e Carminati con i favori del PD romano, che doveva (da magistrato) guardarsi attorno per evitare di essere ‘contaminato’ da una politica corrotta (D’Ausilio si è dimesso non per l’inchiesta su Marino ma per le innumerevoli intercettazioni in cui si fa il suo nome dentro le indagini di Mafia Capitale), si prostra dopo 16 mesi dallo scandalo di Mafia Capitale ancora alla politica, ancora al PD. La Droghei e D’Ausilio non sono mai citati nel suo libro se non per l’episodio di cui sopra. Il fatto del campo Rom si riferisce al 27 dicembre 2014, appena 5 giorni dopo la sua nomina ad assessore comunale. Dopo 16 mesi, Sabella dimentica invece, scrivendo il suo libro, quanto emerso dalle indagini della Procura di Roma, cioè il coinvolgimento di Emanuela Droghei con le cooperative legate a Buzzi e quello di D’Ausilio con il porto di Ostia. Sabella, che rappresenta per il PD la legalità, non può insinuare il dubbio nel lettore che la coppia politica del PD più forte del Municipio X, seppur non indagata, sia stata parte del sistema visti i continui rapporti con personaggi come Mario Monge e Mauro Balini.
La domanda che segue nasce dunque spontanea: quale servizio offre alla lotta alle mafie un personaggio come Sabella che cura soltanto la comunicazione del PD nel tentativo di far dimenticare la responsabilità politica avuta in Mafia Capitale? Forse la risposta ce l’ha già data Luigi Li Gotti: l’antimafia è diventata una professione e, per la propria carriera, si fa di tutto. Lo conferma la sua 'compagna' Rosy Bindi: "l'antimafia è un mestiere". Buon lavoro, magistrato Sabella: il PD le sarà grato ma dica a Rosy Bindi che deve liberare la poltrona che occupa senza titolo.

(1) Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. (13G00130) (GU n.175 del 27-7-2013 )
note: Entrata in vigore del provvedimento: 28/07/2013 (lo stesso giorno dell'operazione Nuova Alba, che ha visto carcerare i Fasciani: coincidenza?)
articolo 2, comma 2 : "La Commissione e' rinnovata dopo il primo biennio dalla sua costituzione; i componenti possono essere confermati" ma la 'conferma' dal 22 ottobre 2015 non c'è mai stata.

15 marzo 2016

IL FINTO GIORNALISMO DI FEDERICA ANGELI

Il padre di Federica Angeli, 'megafono' della figlia
Dopo il ritiro della mia candidatura alle elezioni municipali del 2013 a seguito di imbrogli elettorali da me denunciati, anche pubblicamente, il PD del Municipio X mi ha denunciato più volte per diffamazione, denunce che sono state tutte archiviate. Finalmente ho avuto accesso al fascicolo processuale poche settimane fa, scoprendo uno squallido episodio.

LE FALSITA' DI FEDERICA ANGELI
Il Municipio X è stato commissariato per mafia nel 2015 a seguito di comportamenti criminali del suo ex-presidente, Andrea Tassone. Federica Angeli ha sostenuto per lungo tempo che Tassone rappresentasse "la miglior amministrazione mai vista", tanto da essere premiata da Tassone stesso come, a livello municipale (!) "donna dell'anno 2013". Negli ultimi 3 anni ha definito “mafioso”, sia sulle pagine di La Repubblica sia social network, chiunque rivelasse le malefatte dell'ex-presidente. Il primo ad esser definito tale è stato il sottoscritto, colpevole, secondo la tesi della Angeli, di aver scritto a Tassone più sms minacciosi ai fini di una “estorsione”. Così scriveva la giornalista di La Repubblica: <<Andrea Schiavone, con un sms dai toni decisamente inequivocabili - "O mi dai l'assessorato al turismo e cultura più due persone a me vicine o ti combino un casino" - aveva preso di mira il presidente del Municipio X, Andrea Tassone, eletto nel maggio 2013. E, manco a dirlo, inferno fu. Tassone, l'amministratore preso di mira, verrà diffamato e denigrato con insulti e intimidazioni gravissime, sparati attraverso i social network. La reazione del presidente del Municipio sarà però l'esatto contrario di ciò che i suoi detrattori si aspettavano: col messaggio ancora ben visibile sullo schermo del cellulare si reca dai Carabinieri, ignorando quanto gli era stato minacciosamente richiesto>>.

LA VERITA' DEGLI ATTI PROCESSUALI
Federica Angeli ha inventato tutto, diffamando gravemente il sottoscritto mentre difendeva le malefatte di Andrea Tassone. La verità la racconta addirittura il difensore di Tassone, l’avvocato Fabiana Liberati: "... in data 15 luglio 2013, Andrea Tassone, unitamente ai sigg. Emanuela Droghei e Andrea Storri (membri della giunta del Municipio X), sporgeva denuncia-querela presso la Legione Carabinieri Lazio - Stazione di Ostia, contro Andrea Schiavone, come singolo e nella veste di rappresentante di varie organizzazioni di carattere politico, sociale e culturale, per aver posto in essere condotte consistenti in attacchi personali ed affermazioni diffamatorie che, oltre ad offendere l'onore ed il decoro di Andrea Tassone, ne hanno leso l'immagine e la reputazione". Dunque, secondo lo stesso Tassone e il suo Avvocato, nessuna minaccia, nessuna estorsione, è stata posta in essere dal sottoscritto, a differenza di quanto sostenuto sempre da Federica Angeli. Tant’è che lo stesso PM, Luca Palamara, ha aperto le indagini nei miei confronti per "diffamazione" (art. 595 co.2 c.p.). Tale procedimento penale è stato poi riunito ad un'altra denuncia di Tassone nei miei confronti (sempre per diffamazione, in data 19 novembre 2013) dal PM Sergio Colaiocco, che  ha chiesto l'archiviazione in data 29 gennaio 2015, a cui Tassone, Droghei e Storri, non si sono mai opposti. Neppure il testo del sms sopra citato è stato riportato con correttezza da Federica Angeli, che ne ha mischiati due, tra più di 20 sms scambiati tra me e Tassone, estrapolando pertanto solo ciò che le serviva per diffamarmi gravemente. Tassone ha avuto la correttezza, a differenza della Angeli, di riportare esattamente il nostro scambio via sms nella denuncia, che si presenta dunque identico a quello da me riportato nella denuncia da me fatta contro Tassone. Dunque, quanto asserito negli ultimi 3 anni da Federica Angeli è pura invenzione della stessa, con il chiaro intento di diffamarmi gravemente.

Premiata da Tassone (arrestato nell’inchiesta “mafia capitale” denominata “Mondo di mezzo”), consapevole frequentatrice per anni con la sua famiglia (per sua stessa ammissione) dello stabilimento balneare dei Fasciani (condannati per 416bis) con alcuni dei quali aveva rapporti di rispetto e stima (“la prima persona a cui Sabrina Fasciani  ha scritto dal carcere, dopo l'arresto a luglio, sono stata io”) e a cui riconosceva un “codice d'onore vero”, indagata per stalking, molestie, calunnia e diffamazione dal 2014, viene sbugiardata dagli atti processuali che palesano così la sua violazione delle norme di legge e, ancora più grave per una giornalista, del codice deontologico, che obbliga ad attenersi alla verità dei fatti. Nonostante questo (o forse proprio per questo), è diventata lo strumento  di quella parte del PD, capitanata dal Presidente del Partito Democratico, On. Matteo Orfini, e dal Sen. Stefano Esposito (Commissario del PD Municipio X), che vuole cancellare le tracce del PD nella mafia di Ostia.

2 marzo 2016

ALTRI GUAI PER GLI 'AMICI' DI STEFANO ESPOSITO, COMMISSARIO PD DI OSTIA

Nuovo arresto per Ferdinando Lazzaro, amico di Esposito, imprenditore valsusino Sì Tav che avrebbe distratto ben 5 milioni di euro. La sua società, Italcoge, fu dichiarata fallita dal tribunale di Torino nel 2011. Lazzaro secondo l'accusa avrebbe effettuato prelievi  contanti  per complessivi  2.262.000  euro,  tra  il  2007  ed  il  2011,  dai  conti  correnti  sociali  per  scopi  prettamente personali, dal banco del casinò di Sain-Vincent alle spese per le vacanze sue o dei famigliari, a  discapito dei  creditori,  fornitori  e dipendenti. Esposito così scrisse a quel tempo: "io voglio esprimere la mia vicinanza umana e politica ai lavoratori e alle loro famiglie della Italcoge che in questo mese hanno lavorato in condizioni ambientali difficilissime, oggetto di insulti e minacce da parte di molti militanti No Tav e che oggi subiscono il colpo più duro, la perdita del lavoro e del reddito che li getta in una condizione di insicurezza. Mi auguro, e farò tutto quanto nelle mie possibilità, perché questi lavoratori possano al più presto avere una prospettiva occupazionale".
In realtà, a fregare i dipendenti, sembra fosse l'amico di Stefano Esposito, Ferdinando Lazzaro proprietario della Italcoge. 'Minacciato' e 'fallito', nel momento di difficoltà l’imprenditore Ferdinando Lazzaro sapeva cosa fare: chiamava i politici Pd e gli amministratori favorevoli alla Tav Torino-Lione e chiedeva loro aiuto.  Non solo. Lazzaro aveva anche aderenze con personaggi politici e della pubblica amministrazione, utilizzate per volturale alla neo costituita Italcostruzioni licenze e autorizzazioni già nella disponibilità della fallita Italcoge. Insomma, da quello che emerge, Stefano Esposito favorì imprese non proprio cristalline per gli appalti della Tav. Così si fa la politica in Italia? In realtà così si favorisce solo la corruzione e le infiltrazioni della malavita all'interno del già complesso sistema degli appalti pubblici. Che schifo.

24 febbraio 2016

OSTIA E COMMISSIONE ANTIMAFIA: LA RISPOSTA ALL'ON. ROSY BINDI

Il comunicato stampa della Commissione Antimafia
Sono meravigliato che l'On. Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia, sia stata costretta ad intervenire dopo un imbarazzante polverone alzato da un esponente del suo partito e dalla sua consorteria. Da cittadino, ho solo inoltrato alla Commissione Antimafia un esposto che per legge deve essere tenuto segreto ma poiché, come è accaduto in passato, alcune notizie sensibili sono state invece rese note, ho deciso di renderlo pubblico autorizzandone la divulgazione. Rimane integro tutto il suo contenuto di denuncia di fatti documentati molto gravi accaduti ad Ostia, sui quali gli organi preposti (non solo la Commissione Antimafia) stanno indagando. Se la Commissione Antimafia ha bisogno di chiarimenti può sempre convocarmi, da semplice cittadino, fuori dallo scontro politico tra PD e M5S. Di certo non devo rispondere a quella parte del PD che si è distinta in Mafia Capitale per gli arresti subiti, tra cui Tassone, amico di una giornalista del quotidiano La Repubblica, che lo ha sempre difeso e sostenuto. Mi auguro di ricevere la stessa attenzione da parte della Commissione Antimafia riservata fino ad oggi ad altre realtà del territorio di Ostia e sono certo che l'On. Rosy Bindi sarà il garante di un percorso atto a ristabilire la verità dei fatti da me narrati.

9 febbraio 2016

FEDERICA ANGELI E IL PASTICCIO DEL QUIRINALE

Dopo 50 giorni ancora non esiste alcuna pubblica evidenza dell'onorificenza conferita dal Presidente della Repubblica Italiana (Sergio Mattarella) a Federica Angeli, giornalista del quotidiano La Repubblica. Si tratterebbe dell'onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (OMRI, serie VI, n.582) conferita 'motu proprio' da Mattarella il 21 dicembre 2015 ma resa nota solo sulla pagina facebook della giornalista e non sul sito del Quirinale. Un'onorificenza del tutto 'eccezionale', visto quello che prevede la legge (D.P.R. 31 ottobre 1952, Approvazione dello Statuto dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana, pubblicato nella Gazz. Uff. 29 novembre 1952, n. 277).
Non si capisce infatti (artt.1 e 2) per quali "benemerenze di segnalato rilievo" sia stata conferita l'onorificenza a Federica Angeli: nel campo delle lettere (perché giornalista) o per "attività svolte a fini sociali"? Le uniche informazioni ufficiali reperibili dal sito del Quirinale sono racchiuse in uno striminzito comunicato stampa uscito dopo la nostra richiesta di spiegazioni:

Il Presidente Mattarella ha ricevuto i giornalisti Federica Angeli e Paolo Borrometi
Comunicato
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale Federica Angeli e Paolo Borrometi, giornalisti minacciati dalla criminalità organizzata.
Roma, 26 gennaio 2016

A prescindere dal fatto che il giornalista Paolo Borrometi ha 33 anni mentre sul sito del Quirinale si legge che "di norma non si possono conferire onorificenze in favore di cittadini italiani che non abbiano compiuto il 35° anno di età", a prescindere che Borrometi è un semplice giornalista pubblicista e non professionista (come tanti blogger in Sicilia che scrivono di mafia e sono minacciati) (1), il comunicato non parla di alcun conferimento, come invece accaduto in altre occasioni. Un esempio su tutti: l’eroico bangladese Sobuj Khalifa, per il quale (assieme ad altri) è stato fatto del Quirinale un comunicato stampa il 10 ottobre 2015 e poi organizzata la cerimonia di consegna delle onorificenze il 17 novembre 2015.
Inoltre poiché (artt. 4 e 5) "a nessuno può essere per la prima volta conferita onorificenza di grado superiore a quello di Cavaliere", il fatto che Mattarella abbia conferito a Federica Angeli il grado di Ufficiale (superiore a Cavaliere), avrebbe meritato nel comunicato almeno una breve spiegazione. Invece, nulla. Addirittura il dott. Giovanni Grasso (Consigliere per la Stampa e la Comunicazione, uno degli 11 Consiglieri di Mattarella), collega della Angeli e promotore dell'onorificenza, avrebbe direttamente comunicato il 21 gennaio 2016 il conferimento dell'onorificenza facendo un'eccezione a quanto previsto dagli artt. 6, 7 e 18, creando non poca confusione.
"Volevo solo dirti che da oggi sei Cavaliere al merito della Repubblica Italiana. Il presidente Mattarella ha deciso di darti questa onorificenza per ciò che sei e per quanto fai. Volevo essere io a dirtelo".
Personaggi della stampa italiana, molto amici di Federica Angeli, come Vittorio Zucconi (direttore dell'edizione web di Repubblica dalla creazione fino al 2015), Giuseppe Giulietti (giornalista e politico, dal 15 dicembre 2015 presidente del sindacato unitario dei giornalisti italiani, FNSI), Giovanni Spampinato (direttore dell'osservatorio Ossigeno per l'Informazione) ed altri (compresa l'ANSA e l'AGI) hanno scritto di un'onorificenza di Cavaliere OMRI conferita il 21 gennaio 2016, quando invece si tratterebbe di Ufficiale OMRI il 21 dicembre 2015 (un mese prima). In pratica nessuno ha controllato una notizia passata su facebook e mai riportata dal Quirinale.
La data, oltre al grado di onorificenza, non è un dettaglio.
Premesso che le concessioni delle onorificenze hanno luogo il 2 giugno, ricorrenza della fondazione della Repubblica, e il 27 dicembre, ricorrenza della promulgazione della Costituzione, e che soltanto le concessioni attraverso il 'motu proprio' presidenziale possono avvenire in qualunque data, c'è da notare che per il conferimento di qualsiasi onorificenza è necessaria una puntuale verifica di assenza di procedimenti penali in corso o conclusi con sentenza di condanna. Nel caso di Federica Angeli questo non è stato fatto o comunque non è stato tenuto in considerazione da Mattarella perché (e a raccontarlo è la stessa giornalista) alla data del 21 dicembre 2015 risultava (almeno) condannata in primo grado per diffamazione (2) e rinviata a giudizio per aver diffamato a mezzo stampa l'ex-vicecapo del Viminale (dott. Nicola Izzo) (3).
In tutto questo pastrocchio di democrazia e di privilegi concessi senza alcuna motivazione pubblica, si inseriscono le nostre comunicazioni con il Quirinale, avvenute tramite il dr. Costantino Del Riccio, che per il Quirinale ricopre l'incarico di Capo dell'Unità Speciale per la Documentazione e la Stampa. Il 22 gennaio 2016 (dunque il giorno dopo il finto annuncio dell'onorificenza a Cavaliere), scriveva: "... il Quirinale non ha  diramato nessun comunicato sulla concessione dell’onorificenza alla signora Federica Angeli. Lunedì prossimo nell'apposita sezione del sito troverà il nominativo nell'aggiornamento settimanale fatto a cura dei competenti Uffici". Nessun aggiornamento è stato ancora fatto (dopo 50 giorni da quel 21 dicembre), anche se il Quirinale il 25 gennaio 2016 ribadiva: "l’insignita può fare uso del titolo e della decorazione relativa essendo già avvenuta la registrazione del decreto di concessione nell'albo dell’ordine. La pubblicazione sul sito che ha valenza esclusivamente conoscitiva ... seguirà nei prossimi giorni".

A questo punto attenderemo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e il previsto aggiornamento del sito del Quirinale. L'unica certezza la riponiamo nel Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, che quando il 21 dicembre 2015 ha conferito l'eccezionale onorificenza a Federica Angeli, dribblando ogni regola, ha usato discrezionalità nel comunicarla preferendo che lo facesse la diretta interessata sulla sua pagina di facebook. Non solo, Mattarella, da buon meteorologo, prevedeva che il 20 gennaio 2016 e il 5 febbraio 2016 Federica Angeli comunicasse, sempre da facebook, la sua assoluzione nel rinvio a giudizio contro Izzo e nell'appello per la condanna subita. Sempre che questi siano i soli episodi di un pasticcio di comunicazione creato dal Quirinale.

(1) nr.839, categoria: pubblicisti, nome: BORROMETI PAOLO, nato: 01/02/1983, data iscrizione: 24/01/2013 (http://www.odgsicilia.it/Home/albo.asp?cognome=borometi)
(2) https://it-it.facebook.com/AngeliFederica/posts/1004868796238508
(3) https://it-it.facebook.com/AngeliFederica/posts/996633187062069

3 febbraio 2016

OSTIA: L'IMMONDO FANGO DEL PD SULLA POLIZIA DI STATO

Federica Angeli (Repubblica)
La notizia è il cambio al vertice del Commissariato di Ostia. Lo schifo è che questa volta, ad Ostia, ad essere infangata, denigrata e diffamata è la Polizia di Stato. Il PD di mafia capitale, quello dell'ex-presidente Andrea Tassone (arrestato perchè in consorteria con Buzzi e Carminati), lo fa con l'ex-consigliere Giovanni Zannola, anche lui 'citato' in mafia capitale (informativa della Digos del 23 gennaio 2014) ma soprattutto con le immonde parole della giornalista di Repubblica, Federica Angeli: "Voglio solo far notare che da oggi in poi le "sponde" che i malavitosi e i finti paladini della legalità hanno avuto in quel commissariato [di Ostia, ndr] possono anche chiedere il trasferimento. I dirigenti passano, gli agenti invece purtroppo restano. Ma non per sempre. Non c'è cosa che mi fa più schifo di sapere che chi deve fermare il male ci va a braccetto. Da oggi fine dei giochi. A tutti quei tanti poliziotti che nel X Municipio hanno sempre fatto il loro difficile dovere invece dico: è il vostro momento. Il 2016: l'anno del raccolto" (1). Non si sa di quale raccolto parli, una giornalista, che lancia gravi accuse sulla sua pagina pubblica senza fare nomi e indicare i fatti, violando senza pudore la deontologia professionale. Non sappiamo neppure cosa abbia da esultare Zannola: "Oggi, per Ostia, è giorno di festa e di libertà. Era ora" (2). Di certo sappiamo che il locale ad Ostia di Zannola (Quore Matto) è stato chiuso da parte dei NAS dei Carabinieri e non dalla Polizia di Stato "perchè esercitava senza licenza l'attività di somministrazione di cibi e bevande" e che il locale di Zannola è stato oggetto il 9 marzo 2015 di "un attentato atipico, perchè posto in essere con modalità tali da non arrecare alcun reale danno alla struttura" (3), che però è stato con falsità tendenziose enfatizzato dal PD. Di certo sappiamo che Federica Angeli non è nuova a certe forme di pura e infondata delazione, che esiste su di lei un dossier consegnato in Commissione parlamentare Antimafia e che ha ricevuto di recente una discutibile onorificenza 'per i suoi elevati valori morali' da parte del Presidente della Repubblica (4).
Dunque, se la giornalista e l'ex-consigliere sono credibili, facciano nomi e cognomi. Altrimenti infangare in questa maniera l'ex-dirigente Antonio Franco e l'operato dei suoi uomini è semplicemente un reato.

(1) mercoledì 3 febbraio 2016, ore 14:51
https://www.facebook.com/AngeliFederica/posts/1003922366333151

(2) mercoledì 3 febbraio 2016, ore 14:17
https://www.facebook.com/giovanni.zannola/posts/10208750144700993

(3) pag. 460 di 834, Relazione della Commissione di accesso presso Roma Capitale, decreto Prefetto di Roma 15/12/2014, n.292944/2014

(4) - PEC del 27 gennaio 2016 -
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
ALLA CANCELLERIA DELL’ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Ill.mo Presidente della Repubblica On. Sergio Mattarella,
forte è lo stupore davanti al conferimento dell'onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (serie VI, n.582) a Federica Angeli, giornalista del quotidiano La Repubblica, avvenuto il 21 dicembre 2015 tramite Suo motu proprio e reso pubblico solo su Facebook, con il coinvolgimento del Consigliere Giovanni Grasso.
In attesa di leggerne la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, segnaliamo che la consueta e puntuale verifica di assenza di procedimenti penali in corso o conclusi con sentenza di condanna, non sembra esser stata eseguita nei confronti della giornalista. Sono a tutti noti i molteplici procedimenti penali di Federica Angeli, da lei stessa raccontati, come p.es. il recente rinvio a giudizio per aver diffamato a mezzo stampa l'ex-vicecapo del Viminale (dott. Nicola Izzo), assolto da ogni imputazione ben 2 anni fa. Ebbene, seppure Federica Angeli sia stata assolta il 20 gennaio 2016, alla data del decreto di concessione (21 dicembre 2015) risultava pertanto con carichi pendenti e con almeno altri 12 procedimenti penali ancora in corso.
La stessa Federica Angeli ha poi reso pubblica una sua condanna per diffamazione, narrando della sua frequentazione presso lo stabilimento balneare Village ad Ostia con la famiglia mafiosa dei Fasciani: "Perché credimi, i Fasciani sono solo più esposti di tanti altri. E quelli con un codice d'onore vero, che i Triassi e gli Spada non avranno mai. Sabrina Fasciani un giorno mi si avvicinò, mi strinse la mano e mi disse: t'ho sentito al telefono con l'avvocato tuo che gli spiegavi che preferivi essere condannata (cosa che poi è successo, la mia prima e unica condanna per diffamazione a mezzo stampa) piuttosto che fare il nome della fonte (unica cosa che mi avrebbe salvato dalla condanna)".
Chiediamo dunque, con il massimo rispetto della Istituzione democratica che Lei rappresenta, un chiarimento da parte della Cancelleria dell'Ordine in merito ai quesiti sopra narrati.
Con osservanza,


dr.Ing. Andrea Schiavone

24 gennaio 2016

LE ANIME MORTE DI OSTIA

Non mi piacciono i commercianti come Pavel Ivanovič Čičikov. Non mi piacciono i Prefetti che dovrebbero combattere la mafia dentro le istituzioni che rappresentano quando invece preferiscono usare la violenza degli sgomberi verso i poveri. Prima la violenza dentro la pineta delle Acque Rosse, ora quella promessa dentro la Vittorio Emanuele, in futuro la violenza per terminare quanto già iniziato all'Idroscalo 6 anni fa. Non vediamo altrettanta fermezza verso beni, appalti e opere pubbliche in mano ancora ai faccendieri e ai malavitosi della politica. Lo scrittore russo Nikolaj Vasil'evič Gogol' descriveva queste situazioni due secoli fa, durante il suo soggiorno a Roma.
Erano i tempi del grande affare dei servi della gleba morti dopo l'ultimo censimento e per i quali i padroni continuavano a pagare il 'testatico' fino alla registrazione della morte nel successivo censimento. Le cosiddette 'anime morte' di cui un furbo commerciante si impossessa, comprandone i nominativi dai proprietari, liberati così dal pagare le tasse su di loro. Un furbo commerciante che poi si rivolge alle istituzioni dicendo di avere un elevato numero di servitori (fantasma). Un furbo commerciante che vuole usare quei nomi per ottenere l'assegnazione di terre concesse solo a chi poteva dimostrare di possedere un certo numero di servi della gleba.
Quante 'anime morte' ci sono ad Ostia? Gente nascosta nelle pinete, file interminabili presso la mensa della Caritas, senza tetto che popolano di notte le strade, profughi, migranti, Rom, Zingari, Italiani ed Europei. Poveri mantenuti poveri su cui qualcuno ha costruito le proprie ricchezze, come ci rivela Mafia Capitale. Poveri su cui ora qualcuno vuole costruire la propria carriera.
Ogni sgombero genera 'anime morte' che poi si ripresentano, sempre le stesse, nel successivo sgombero. Un continuo censimento dei poveri che però sono sempre gli stessi nel successivo censimento. Si pensa di risolvere la povertà 'delocalizzandola', formando un vuoto in cui inserire però il proprio generatore di ricchezza.
L'incapacità di ottenere una soluzione di un problema volutamente mal definito non può essere titolo di chi sostiene di rappresentare la legalità.