31 agosto 2015

OSTIA, MAFIA: LA CONSORTERIA TRA FEDERICA ANGELI E TASSONE

Tweet di Federica Angeli del 29 agosto 2015
FEDERICA ANGELI VERRA' DENUNCIATA ALL'ORDINE DEI GIORNALISTI. BASTA CON QUESTA CONSORTERIA MAFIOSA DELLA GIORNALISTA DI REPUBBLICA..
Scomparsa da Fakebook (dove rimane solo per insultare, degno specchio del suo essere), la finta eroina antimafia del PD scrive su Twitter negando di aver mai scritto il post qui riportato, riferito alle dimissioni di Tassone.
In realtà il post sulla pagina pubblica di Federica Angeli è stato scritto il 24 marzo 2015 alle 10:39 (linkato anche a Twitter) e poi è stato rimosso dalla stessa Angeli, come è suo solito. Oltre che dallo screenshot, ne rimane evidenza nell'articolo di RomaToday. Questo il link dove si trovano scritte le stesse esatte parole riferite appunto a Tassone. Ciò la dice lunga sulle bugie che questa giornalista racconta da due anni a questa parte, comprese le vicende che hanno generato la sua 'scorta'. Una vera e propria consorteria.

26 agosto 2015

STEFANO ESPOSITO, A ROMA SULLE ORME DI TRICARICO

C'è una brutta storia in Piemonte di firme false che ricorda quella che coinvolse in pieno Stefano Esposito, attuale senatore PD, membro della Commissione Antimafia e assessore ai Trasporti del Comune di Roma (ex commissario PD per il Municipio X). Si tratta della vicenda delle firme false alle ultime regionali del Piemonte (2014). A metà luglio 2015 il TAR del Piemonte ha sancito la regolarità del voto e dell’elezione di Sergio Chiamparino. La Procura di Torino, invece, indagine coordinata dai pm Patrizia Caputo e Stefano Demontis, ha rinviato a giudizio ben undici persone, accusate a vario titolo di avere falsificato le firme di militanti e attivisti durante la sottoscrizione dei moduli di presentazione delle liste del centrosinistra. Tra queste, Salvatore Palermo di Moncalieri, la città dove Stefano Esposito ha svolto e svolge da sempre la sua attività politica (pur se dirottato, per sua opportunità, a Roma). Ricordiamo che di recente Moncalieri, considerata un feudo della 'ndrangheta piemontese, ha vissuto anche l'altra vicenda di un neo consigliere comunale del PD eletto il 31 maggio 2015, risultato essere parente stretto di un presunto ‘ndranghetista. Non di un affiliato qualsiasi, ma di un personaggio ritenuto un esponente di spicco. Il politico in questione è Mario Nesci, imprenditore nato a Ciminà (Rc) il 9 ottobre 1948, cugino di Nicola Nesci, 60enne finito in carcere il 13 novembre 2012 con l’operazione “Saggezza” della Dda di Reggio Calabria, indagine da cui è emerso il suo ruolo di capo della locale di Ciminà in stretto contatto con politica e massoneria.

Tornando a Salvatore Palermo di Moncalieri, questo militante del PD della circoscrizione IV risulta appartener alla corrente della famiglia Gallo, cioè alla famiglia dell'ex ras socialista Salvatore Gallo, denominato il signore delle tessere. Salvatore Gallo detto “Sasà”, già potente uomo di Craxi a Torino, ha dovuto lasciare il suo partito nel 1992 perché condannato in primo grado a un anno e 4 mesi per una faccenda di mazzette e sanità. Il soprannome di “signore delle tessere” gli deriva perché sembra sia in grado di mobilitarne centinaia in un sol colpo. Esposito si è sempre schierato contro Gallo.
Dunque a Moncalieri la 'ndrangheta permane e si moltiplica infiltrandosi (sembra) nel PD mentre le firme false sembra essere diventato uno sport popolare anche tra antagonisti (prima Esposito, ora Palermo: da notare la provenienza dei cognomi, tipicamente piemontesi). Domanda finale: ma con tutto questo bel da fare, un uomo d'azione, integerrimo, risolutivo, tenace, onesto come si auto definisce Stefano Esposito che è venuto a fare a Roma lasciando Moncalieri in questo stato comatoso?

L'opportunismo, veicolato tramite Roberto Tricarico, attuale coordinatore dell'ufficio del Sindaco per i Rapporti con i cittadini (URC), fedelissimo di Marino. Roberto Tricarico è un torinese di origini pugliesi ed è stato assessore alla Casa del Comune di Torino con Chiamparino sindaco per 10 anni, avendo proprio Stefano Esposito come assistente. Poi ha coordinato la campagna elettorale di Marino ed è venuto a Roma (che, si dice, lascerà presto) dove doveva diventare assessore alla Casa ma è stato 'bruciato' da Ozzimo (poi arrestato per mafia capitale). Non è dunque un caso che proprio in questi giorni le esternazioni di Stefano Esposito si concentrino sul patrimonio immobiliare del Comune di Roma, che nulla c'entra con i trasporti. Ma si sa: quando si vive nell'ombra quei 5 minuti di gloria, al sole, si cercano sempre.

6 agosto 2015

L'INFORMAZIONE DI MERDA DI REPUBBLICA

Lorenzo D'Albergo
"La mafia è una montagna di merda" - Peppino Impastato.

Il giornalista di Repubblica nella foto si chiama Lorenzo D'Albergo e assieme a quell'orrenda persona (prezzolata dal PD) di federica angeli (minuscolo) infangò con una indecente intervista a favore di Andrea Tassone le associazioni che a quel tempo denunciavano le malefatte del PD mafioso di Ostia. Mai fu concesso il diritto di replica e di rettifica, così come previsto dall'ordine dei giornalisti. Ciò che valeva a quel tempo era difendere Tassone su 'comando' di federica angeli (minuscolo) a sua volta comandata dal PD.
Poi la verità è uscita fuori tutta grazie alla Procura di Roma che nulla ha mai avuto a che vedere con federica angeli (minuscolo), seppure l'orrenda giornalista se ne sia vantata.
Oggi Lorenzo D'Albergo scrive su Repubblica le stesse cose che le associazioni denunciavano a quel tempo e lo fa con una disinvoltura della peggior faccia da culo mai vista. Non c'è mai stata alcuna buonafede da parte sua: un giornalista prima di scrivere contro delle persone dovrebbe informarsi. Lui non lo ha fatto perché gli è stato comandato di non informarsi, doveva credere alla versione di federica angeli (minuscolo) e del PD. Ora il PD è scomparso da Ostia. Anche quell'inutile cialtrone di Stefano Esposito, venuto ad Ostia per conservare i vecchi affari del PD e spostato a Roma in odore di 'ndrangheta, è stato cacciato via da Ostia dalla verità.
Aspetto una querela per diffamazione così se non ci riuscirò io a portare questa gente in Tribunale avrò la possibilità di 'difendermi' aggiungendo alla diffamazione anche la calunnia.
Signore e Signori, questa è la merda di un giornale come Repubblica. Statene lontani.

L'ASSUNZIONE PER TASSONE
Buzzi: "A Ostia noi avevamo conosciuto Tassone, il presidente del Municipio, ed era nata una conoscenza nel senso che fa parte pure lui della componente di Coratti, che poi lì ci fu la guerra per le elezioni europee, nel senso che da una parte c'era la candidatura di Goffredo Bettini e dall' altra di Enrico Gasbarra (...) e noi purtroppo stavamo in mezzo. Quindi abbiamo dovuto appoggiare entrambi i candidati. Abbiamo conosciuto Tassone, Tassone mi chiese di assumere subito una persona (...) Dico: "Guarda, io te lo assumo, vedi se ti ricordi" la metafora della mucca. Praticamente lui mi richiama a Ostia e mi dice: "Guarda, ci sono quattro lotti di potature. Scegliti il lotto che vuoi, vatti a vedere i lavori ..." e noi ci scegliemmo il lavoro meno pericoloso perché fare le potature sulla Cristoforo Colombo nemmeno se me le regalavano perché non metti in sicurezza gli operai, c'è il rischio degli incidenti stradali (...) vinciamo il lotto e facciamo un ribasso del 5% e poi lì il dirigente del servizio alberato del comune ci chiama eci dice... come fece Fiscon, "avete fatto troppo poco, potete fare almeno il 15%" e ci costrinse a fare il 15% e noi dovevamo già dare il 10% a Tassone"
(estratto dall'articolo di Repubblica: Buzzi: "I big del Comune volevano soldi e posti. E Panecaldo mi chiedeva le assunzioni" di LORENZO D'ALBERGO - ore 10.27 del 5 agosto 2015)

P.S. - ovviamenta la orrenda e prezzolata giornalista non scrive nulla su Tassone che la premiò come 'Donna dell'anno 2014 per il X Municipio' in cambio di frasi da pubblicare su Repubblica del tipo, "Tassone, la miglior amministrazione che io abbia mai visto"